domenica 26 gennaio 2014

L'amico americano.
E' accaduto anche questo durante la guerra .
Come tanti ferrovieri anche Alessandroni era stato trasferito in zona di operazione.Gli fu affidata una tratta ferroviaria in Sicilia.La famiglia era rimasta in Contigliano ,nel casello ferroviario di via Turano.
Dopo lo sbarco degli Alleati ,quasi una passeggiata nell'estate del 1944,Alessandroni rimase
in servizio nell'isola,alle dipendenze degli Alleati.Non conosce i ferrovieri chi ignora quanta attrazione eserciti  su di loro Bacco.E il vino siciliano è forse la migliore espressione del dio.Là ,in una osteria ,nacque l'amicizia tra il ferroviere contiglianese e Jack,un giovane americano pilota di un caccia..Ogni sera Alessandroni attendeva il rientro dell'amico americano  dalla missione di guerra e ogni sera si brindava lautamente alla vita .
Gli Alleati,anche se molto lentamente ,stavano risalendo la penisola.Salerno,lo sbarco,Napoli,la liberazione,Cassino la linea Gustav.Jack fu trasferito in una base aerea campana e fece di tutto per farsi seguire da Alessandroni.Non gli fu difficile .Una sera ,davanti al solito allettante bicchiere di buon vino,Iack mostrò una cartina che indicava la missione del giorno dopo:era la stazione ferroviaria di Contigliano.In quei tempi,su un binario morto della stazione,sostavano alcuni inservibili carrarmati italiani ,poco più grandi di un giocattolo.
Non c'era giorno che non fossero mitragliati da aerei cacciatori di carri.Alessandroni indicò il casello dove viveva la moglie con i figli, con la raccomandazione di non fare del male alla gente e ai suoi cari.La mattina dopo ,mentre ritirava i tacchini che beccavano lungo la ferrovia,la signora Alessandroni vide un aereo volare basso basso verso di lei,prendere quota ,volteggiare,ripassare a volo radente e infine allontanarsi scodinzolando .Tanta fu la paura che questo fu il primo fatto raccontato al marito nel giorno del suo ritorno a casa."Era Jach,disse Alessandroni ,era un mio amico americano".