sabato 23 novembre 2013

La Rieti -Terni,un cantiere infinito.
 
Fu la programmazione nazionale del ministro del Bilancio Giolitti a prevedere la dorsale appenninica Civitavecchia-Terni-Rieti -Torano-Sora -Cassino -Benevento.Lo scopo principale era quello di procedere al riscatto della zona interna dell'Appennino,tra le più povere del Paese.Alle province fu affidato il compito di eseguire i lavori, previa adeguata progettazione.Nel 1970 ,a Villa Lago,si incontrò una delegazione della prov.di Terni guidata dal socialista Dominici e la delegazione reatina guidata dal presidente Leonardo Leonardi,accompagnato da Pascasi,Giuseppini,Di Carlo,Ianni.Dal presidente Dominici venne la richiesta di poter utilizzare un progetto di massima preparato dall'ingegnere ternano Aguzzi.Noi reatini ,per accelerare i lavori,ci dichiarammo d'accordo.Sarebbe stato un collegamento vitale fra la realtà industriale di Terni e il nascente nucleo industriale di Rieti-Cittaducale.Con la scelta del progetto,deliberata dal consiglio provinciale,nacquero i primi veri problemi.Il progetto Aguzzi ,poi modificato ,prevedeva di  entrare il galleria a Marmore e uscire in prossimità della 313 davanti all'Ospedale.Secondo alcuni ,una strada a quattro corsie, avrebbe danneggiato l'agricoltura della vallata,secondo altri sarebbe stata ferito il paesaggio.Molto attivi si dimostrarono alcuni grandi proprietari che difendevano, attraverso alcuni partiti ,l'integrità dei loro possedimenti.
Tra i più contrari furono i comunisti, sempre pronti a dire no a qualsiasi progetto innovativo.No alla Rieti -Terni,no alla Rieti-Torano,no all'ammodernamento della Salaria,no al nucleo industriale polivalente,sì al polo chimico .I comunisti contiglianesi si fecero promotori di una sottoscrizione contro la realizzazione dell'opera.Un firmatario,forse inconsapevole ,mi ha chiesto recentemente scusa per aver firmato.(segue)....