lunedì 27 giugno 2011

I due volti di Confindustria.

Alfredo Reiclin,già segretario di Enrico Berlinguer,in un suo interessantissimo saggio, "Il midollo del leone",sostiene che oggi governa la grande finanza ,amministrano i dirigenti degli enti e i politici si limitano alla presenza litigiosa nei dibattiti televisivi che alimentano il qualunquismo e concorrono a sputtanare la residua casse politica ,così come vogliono i padroni della Confindustria.Questa organizzazione ,che dispone di mezzi monetari immensi,di centinaia di consigli di amministrazione con prebende da far impallidire il mondo politico,è solita presentarsi al popolo ,una volta sovrano ,con due volti:il volto bonario di coloro che si interessano alle sorti del paese,che desiderano promuovere la ricerca scientifica,che portano avanti le privatizzazioni,che sono schierati per la modernizzazione;il volto feroce del padrone delle ferriere,pura espressione del liberalismo ottocentesco contrario all'intervento dello Stato nei processi economici.Tifano per le riduzioni salariali in un paese dove è difficile arrivare alla terza settimana del mese,sognano mani libere nel licenziare un popolo di precari schiavi del padrone.E' il volto feroce della Umbria Olii che chiede, ai familiari dei caduti sul lavoro, un risarcimento miliardario con il sostegno della Confindustria umbra e il silenzioso assenso di quella nazionale.

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