mercoledì 22 dicembre 2010

L'ultima lettera di Benito.

Dai faldoni del fondo Petacci ,conservati nell'Archivio centrale dello Stato,viene fuori la corrispondenza fra il Duce e Clara Petacci.Sono 318 lettere autentiche che riguardano il periodo più nero della storia del Paese e del destino dei due:il periodo 1943-'45.Veri documenti ai quali non potè accedere Renzo De Felice quando scrisse il saggio storico "Mussolini l'alleato".Il contenuto della corrispondenza rivela una Clara Petacci che non è solo l'amante del Duce,secondo la concezione corrente.E' una donna dal carattere fortissimo,a volte molto più fascista del Duce,quasi nazista e antisemita,decisa a portare fino in fondo l'opera iniziata con la nascita della Rsi.Rispetto a lei M. è un uomo indeciso,consapevole della sua sconfitta umana e politica,costretto a governare dalla minaccia di Hitler dopo la liberazione da parte dei paracadutisti del generale Student.Ne viene fuori un quadro a tinte fosche della Rsi,con personaggi che tentano di sopravvivere all'ombra delle armi naziste.Un esercito disarmato materialmente e moralmente,uomini che si davano alla macchia alla prima occasione,armati solo dei '91,quelli che ,secondo il Duce,sparavano proiettili umanitari."Non abbiamo armi pesanti,i tedeschi non si fidano di noi".Il Duce appare avvilito in modo particolare dopo la conquista di Roma con relativi festeggiamenti antifascisti."Sembrava che avessimo battuto la G.B.",questo il commento di M."Eppure non c'è famiglia romana che non abbia ricevuto piaceri da me",concludeva con amarezza .La stessa amarezza che lo prese alla notizia che il generale Francisco Franco gli aveva rifiutato il visto di ingresso in Spagna."Gratitudine spagnola",concluse .