domenica 7 marzo 2010

Storia e memoria.

Storia e memoria non hanno la stessa natura anzi sono diametralmente opposte.La memoria trova la sua legittimazione nel fondere la sopravvivenza di individui e gruppi in un rapporto affettivo e spesso doloroso con il passato.Quasi sempre la memoria conserva l'odio e perpetua i conflitti ed è quindi belligena.La storia invece si caratterizza per la rottura con la soggettività,con la passione ,con la visione ideologica degli avvenimenti.La storia ammette per principio la possibilità di una revisione.Scoperte archeologiche e disponibilità di nuovi documenti declassificati,cioè non più segreti,possono modificare un giudizio storico.L'atteggiamento storico deve distinguersi dall'ideologia e dal giudizio morale.Paul Ricouer,in occasione del Congresso "Memoria e storia",organizzato nel '98 dall'Unesco,ha affermato che in uno stato di diritto e in una nazione democratica è dovere della storia e non della memoria quello di formare il cittadino.La memoria è invadente quando soggioga la giustizia e diventa vendetta.Quest'ultima ha tra i compiti primari quello di abolire la vendetta.Alcuni si chiedono perchè per i crimini del comunismo non è stata messa in piedi una nuova Norimberga.Molti storici hanno risposto che appare totalmente inutile condannare quello che è stato mandato in discarica dalla Storia.Solo i paesi ex comunisti hanno il diritto di giudicare i crimini commessi dai loro cittadini.Comunque la pacificazione fra le varie fazioni politiche è un dovere per chi ha a cuore le sorti dello stato.Dopo la seconda guerra mondiale si è tentata una pacificazione fra ex nemici.In Spagna ,dopo il franchismo,si è raggiunto un accordo a non rivangare il passato per non ricreare un clima velenoso e pericoloso .Per questo i politici spagnoli hanno zittito il giudice Garzon che intendeva giudicare i crimini del franchismo ,dimenticando che altri avrebbero riportato in luce i crimini degli antifranchisti.Oltre quattro secoli fa,nel 1585,l 'Editto di Nantes faceva obbligo a far tacere la memoria per mantenere una pace raggiunta dopo una lunga e terribile guerra di religione.

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