mercoledì 17 marzo 2010

Giorgio Israel e la fine del comunismo.

In un interessantissimo saggio ,"Liberarsi dei demoni,G.Israel sostiene una tesi che condivido pienamente:"Dovrebbe mettere in sospetto l'insistenza con cui certe persone proclamano che del comunismo non c'è più nulla da dire,in quanto esso "è finito",predicano che il comunismo e i suoi delitti sono un lontanissimo ricordo del passato e condannano con veemenza qualsiasi tentativo di occuparsene ,sia pure dal punto di vista storico.Sono le stesse persone che trovano naturale,giustamente ,indagare a fondo il fenomeno del nazifascismo...Ma del comunismo no,non si deve parlare ,altrimenti si rischia di essere accusati di "anacronistico e viscerale anticomunismo".Tutto ciò non è sospetto?Al contrario noi sosteniamo che il comunismo è un fenomeno storico il cui studio è appena iniziato.La nostra tesi,scrive Israel,è che dell'ideologia comunista è crollata irrevocabilmente soltanto una parte,quella propositiva e che sia rimasta in piedi gran parte della critica della società capitalistico-borghese".Io sostengo che del comunismo sopravvive anche la concezione leninista della propaganda basata sulla demonizzazione dell'avversario politico.

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