martedì 26 gennaio 2010

L'Olocausto e i Gulag.

E' giusto ricordare una delle più grandi tragedie del xx sec.,quando una umanità impazzita sterminò milioni di ebrei,di zingari,di minorati mentali.La Germania,la civile Germania,porta sulle sue spalle la responsabilità di essersi messa all'angolo della civiltà sospinta dai grandi filosofi dell'ottocento,i padroni del pensiero,i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse.Ma il XX sec.si caratterizza per un'altra tragedia ,diluita nel tempo e nello spazio:le vittime del comunismo .Alcuni storici hanno calcolato in cento milioni gli esseri umani distrutti dal fanatismo idelogico sovietico.Perchè non ricordare anche le vittime del comunismo?Perchè il problema dei campi di morte sovietici ,e comunisti in genere ,è circondato da un silenzio omertoso?In questi giorni ,nei quali il clima mi chiude in casa,sto rileggendo "I RACCONTI DELLA KOLYMA" di Varlam Salamov,un autentico capolavoro,secondo solo ad Alessandro Solgenycin.Sul campo,scrive Salomov,ristagnava una nebbia bianca così fitta che non si riusciva a distinguere una persona a due passi...Agli uomini non mostravano il termometro..con qualsiasi temperatura bisognava andare a lavorare.Per di più i veterani riuscivano a stabilire,senza termometro,i gradi al di sotto dello zero.Se c'è nebbia gelata fuori c'è quaranta sotto zero;se la respirazione è rumorosa e provoca affanno sono cinquanta.Al di sotto dei cinquantacinque lo sputo gela in volo..I cavalli morivano per il freddo,per il lavoro ,per il cattivo cibo...Capii che l'uomo è diventato uomo non perchè è una creatura di Dio,nè perchè nelle mani ha quella cosa straordinaria che è il pollice.Ma perchè è fiscamente più forte,più resistente di tutti gli altri animali,e poi perchè ha saputo costringere il proprio spirito a servire con successo il corpo.Così Salamov,"uno scrittore altissimo che ebbe in sorte di vivere e raccontare uno degli orrori più intensi e più vasti che l'umanità abbia escogitato".

Nessun commento:

Posta un commento