venerdì 8 gennaio 2010

La terza morte di Dio.

E' il titolo di un magnifico saggio di A.Gluksmann,di grande attualità,dove si affronta il problema del rapporto fra il mondo occidentale e la religione.In tutto il mondo si uccide per fede mentre l'Europa è ormai un continente ateo al punto da disconoscere le proprie origini greco -romane-cristiane.A questo punto,sostiene il filosofo,si può certamente affermare che ci troviamo dinanzi alla terza morte di Dio.Una prima volta muore sulla Croce,una seconda ,nei libri,sotto i frizzi e i lazzi di Marx e Niitzsche,infine nel fango dei secoli che corrono.La terza volta muore tra il disinteresse generale.Proprio il dsinteresse del genere umano ha consentito il compimento di enormi eccidi,soprattutto nel XX sec.che si è aperto con quello degli Armeni e ,passando per i massacri delle due grandi guerre,si è chiuso con la pulizia etnica nell'ex Iugoslavia e in Ruanda.Nella premessa parla del massacro di Bainem,nei sobborghi di Algeri,dove tre ragazzi ,di tre,nove e undici anni,furono sventrati e le loro viscere appese come ghirlande sui rami degli alberi.Sul corpo decapitato del padre era cucita una bambola.La madre,la nonna,le zie,gli zii,l'intera famiglia fatta a pezzi.Un ragazzino fu crocefisso.A che serve la religione nel 1998?A cavillare pro o contro il preservativo?Lassù,all'Altissimo non resta che scoppiare a ridere.Non basta deplorare il fanatismo degli uni e l'indifferenza degli altri.A questo punto è necessario chiedere agli uni e agli altri se l'Altissimo tanto invocato,Colui che muore,Colui che uccide,significa ancora qualcosa.Dio è morto in Europa?

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