lunedì 11 gennaio 2010

La Repubblica che non c'è.

Tutti sappiamo che il nuovo art.114 della Carta costituzionale, modificato nel 2001,recita:"La Repubblica è costituita dai Comuni,dalle Province,dalle città metropolitane ,dalle Regioni e dallo Stato".In questi ultimi giorni,subito dopo l'Epifania,abbiamo assistito a gravissimi episodi che io credevo relegati ai film sul profondo Mississipi o Alabama ,stati ex schiavisti del sud confederale dove lo schiavitù ,anche se abolita,resiste sotto forma di segregazionme razziale.La ribellione dei lavoratori stagionali neri ha messo in evidenza un mondo che molti di noi credevano fosse finito da tempo.Nell'indifferenza generale i lavoratori neri sono stati usati nei campi a costo minimo,senza alcuna assicurazione,senza alcuna protezione,senza alcun tetto capace di ripararli,senza servizi igienici.Sono stati trattati peggio dellebestie.Alla fine ,davanti agli ultimi atti di teppismo, si sono ribellati.Un fenomeno di questa gravità ha certamente un lungo periodo di gestazione non compreso da chi dovrebbe avere il controllo del territorio.Tutti sapevano ma nessuno ha denunciato il fenomeno.Nessuno tra gli opinionisti che ci annoiano in televisiome parlando delle mutande di Berlusconi.Sapeva la Prefettura ,sapeva la Questura,sapeva il Comune,la Provincia ,la Regione,gli uffici periferici addetti al controllo dei lavoratori.Sapevano,ma sono stati colpevolmente zitti,i Sindacati.Sapeva e non ha denunciato il fenomeno la Chiesa locale,il Vescovo , i vari curati,le organizzazioni di carità.Sapeva ed è stata zitta la Boldrini,rappresentante dell'Onu per i rifugiati politici.Potevano non sapere i partiti ormai inesstenti e quindi non più in grado di operare un raccordo fra i cittadini e le istituzioni.Tutti insieme compongono la Repubblica e tutti sono colpevoli.O tutti hanno paura delle mafie.

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