domenica 6 dicembre 2009

Roma dopo il 1870

Lo storico tedesco Teodoro Mommsen,dopo l'occupazione di Roma da parte dei piemontesi ,rivolse al ministro Quintino Sella una domanda circa la sorte di Roma che "ci preoccupa tutti:non si può essere a Roma senza avere progetti cosmopoliti".Ne venne fuori una selva di monumenti ed edifici amministrativi costruiti in fretta ,senza un piano regolatore ,con il solo obiettivo di esaltare la vittoria sul Papato.Nessuna originalità stilistica.Tra le costruzioni più discutibili,fino ad oggi,sono da ricordare il Palazzo di giustizia,dell'architetto Calderini,un neo barocco brutto e pesante,e l'offesa stilistica più eclatante,il monumento a Vittorio Emanuele II,padre della patria,un ubriacone e puttaniere.Bel genitore ha avuto l'Italia.Edificato sul Campidoglio,in uno dei siti archeologici più belli del mondo romano,opera di Giuseppe Sacconi,iniziato nel 1895,fu terminato nel 1911.I romani ,ai quali non manca l'umorismo sferzante ,lo chiamarono o "la macchina da scrivere" o "la dentiera".Il fatto di custodire le spoglie del milite ignoto,caduto nella grande e inutile guerra mondiale,salva dalla demolizione questa incredibile offesa architettonica e ambientale.

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