giovedì 10 settembre 2009

Il vulnus di Porta Pia,20 sett.1870.

Le vicende della Repubblica romana, proclamata dal triunvirato Mazzin,Saffi,Armellini,con Garibaldi a capo dei volontari armati,comportò la fuga di Pio IX a Gaeta.L'entusiasmo dei romani fu al massimo quando a Roma giunsero patrioti da tutta Italia e da buona parte dell'Europa.Il Papa chiese aiuto alla Francia,alla Spagna ,all'Austria,al Regno borbonico.Dopo scontri durissimi che videro fra i protagonisti i volontari lombardi(alla faccia della Lega)Garibaldi,in una mattinata piovosa ,lasciato solo dai romani perchè"pioveva",abbandonò Roma.I successivi tentativi di occuparla,malgrado l'entusiasmo dei volontari fra i quali molti cittadini sabini,si infranse a Monterotondo e Mentana contro le truppe francesi,modernamente armate e ben organizzate.Con gli insuccessi cresceva l'odio verso il Papa Re.La frattura irreversibile,un vero e propri vulnus, si ebbe con la breccia di Porta Pia, il 20 settembre del '70.Dopo aver incontrato una simbolica resistenza le truppe italiane entrano in Roma .Il Papa,sdegnato,siritira in Vaticano e lancia la scomunica contro il nuovo stato.La ferita morale ed etica si allargherà sempre di più.Nel 1874 un decreto della Sacra Penitenzieria fa obbligo a tutti i cattolici a non partecipare alla vita politica del nuovo stato.E' il "Non expedit"(non conviene,non è opportuno)che fa divieto ai cattolici a partecipare alla vita politica del paese ,sia come eletti che come elettori.Pio IX provoca così l'isolamento di tutto il popolo cattolico.Dopo la sua morte ,nel 1978,il successore ,Leone XIII,Papa Pecci,continua la politica antitaliana di Mastai con la sola variante della Rerum Novarum del 1891 che tenta di adeguare la Chiesa alla sfida sociale lanciata dai socialisti,Alla morte di Pecci molti sperarono in una rimozione degli ostacoli imposti ai cattolici.Ma l'intervento dell'Austria che pone il veto all'elezione Mariano Rampolla del Tindaro,troppo filo-italiano ,porta all'elezione del patriarca di Venezia ,Sarto ,con il nome di Pio X.La sua fondamentale preoccupazione fu dettata dall'avanzata delle forze atee,materialiste e socialiste.Non abolì il "Non expedit" ma consentì ai cattolici di fare un patto,con Giolitti.Il Patto Gentiloni,con una certa ipocrisia ,impediva ai cattolici di candidarsi ma consentiva loro di votare i candidati vicini agli interessi della Chiesa.I cattolici entravano in collisione diretta con le masse socialiste.La Grande Guerra determinò una tregua ,anche se molti in Vaticano auspicavano una vittoria dell'Austria per potersi riprendere Roma.Solo nel 1919 un prete coraggioso,Luigi Sturzo,a volte sordo ai richiami della Curia, fondò il Partito popolare italiano,non senza difficoltà fatte sorgere dalla parte più retriva del mondo cattolico che contestò,con Gedda e padre Agostino Gemelli,persino il nome preferendo chiamarlo partito catttolico italiano.Con Sturzo i cattolici entrano a pieno titolo nella vita politica.Ma questa è un'altra storia.

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