domenica 13 settembre 2009

Dostoevskij e l'Italia.

Il grande scittore russo,autore de"I demoni"e "Delitto e castigo",trattò della nuova Italia nel "Diario di uno scrittore" dopo un viaggio nel nostro paese.Scrive:"L'unico grande diplomatico del sec.XIX è stato Cavour...Ha fatto l'unità d'Italia.Per duemila anni l'Italia ha portato con sè un'idea universale capace di riunire il mondo...da principio quella romana antica ,poi la papale.I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni comprendevano che erano i portatori di una idea universale.La scienza,l'arte,tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale.L'Italia cosa ha ottenuto di meglio con la diplomazia del conte Cavour?E'sorto un piccolo regno di second'ordine che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale,un regno soddisfatto della sua unità che non significa nulla,meccanica e non spirituale come una volta e per di più pieno di debiti non pagati,soddisfatto di essere un regno di second'ordine".Si può essere d'accordo o no con il grande autore ma non si può negare che abbia fotografato impietosamente una realtà che è ancora sotto i nostri occhi.

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