martedì 29 settembre 2009

Comunismo e nazismo.

Conversando con un giovane amico che esaltava il disinteresse dei giovani verso il recente passato ho sostenuto con forza la necessità di conoscere le ideologie del xx secolo,definito dallo storico Robert Conquest,il secolo delle ideologie assassine,il comunismo e il nazismo.Con una differenza sostanziale :il nazismo ha fatto i conti con la Storia mentre il comunismo sembra godere di una sorta di disinteresse,le sue vicende,a volte eroiche ma spesso drammatiche,non vengono portate a conoscenza dei giovani e anche dei meno giovani.Eppure Stalin non era molto diverso da Hitler,Mao è stato responsabile di milioni di morti ,Pol Pot ,che ha ucciso metà della popolazione cambogiana ,veniva esaltato nei cortei dei sessantottini,mentre,giustamente venifano maledetti i dittatori sudamericani.Così,giovane amico,si comincia a fare politica.Importanti alcune letture di base:Uscita di sicurezza di Ignazio Silone,Il grande terrore,Il secolo delle ideologie assassine,Stalin di Robert Conquest,di Francois Furet Il passato di una illusione,Gli occhi della storia.Infine "Buio a mezzogiorno"di A.Koestler,"La fattoria degli animali"e "1984"di Orwell.Per una completa conoscenza del nazismo va letta la "Storia del Terzo Reich"di W.Shirer.

Il Foglio e Gad Lerner.

Ci sono personaggi della televisione che mi sono particolarmente antipatici per la loro continua e manifesta faziosità nel giudicare il presidente del consiglio.Ho seguito per pochi minuti l'ultima trasmissione,L'Infedele,poi ho fatto ricorso al telecomando e ho scelto un altro canale.Questa mattina ,scorrendo il Foglio di Giuliano Ferrara,ho letto le dieci domande ,sulle donnine e i politici, rivolte a Gad Lerner.Eccole sintetizzate:1)A che scopo Mao Tse Tung riceveva vergini a palazzo?2)Per quale motivo solo oggi si sa che Castro ha undici figli segreti?3)J.F.Kennedy può definirsi tutto casa e chiesa?4)Ricordate l'episodio di Ted Kennedy e la morte della segretaria?5) Paul Newuman faceva bene a scopare tutto quello che si muoveva?6)Roman Polanski va perdonato?7)Clinton,a me simpaticissimo ,non si interessava alle stagiste?8)Valery Giscard d'Estaing ha veramente amato Lady D?9)Francois Mitterand faceva vita monastica?10)Alla luce di quanto sopra perchè continuare con Berlusconi?

La Democrazia Cristiana tedesca.

Stanno facendo salti mortali ,a sinistra e a destra ,per esaltare la vittoria di Angela Merkel senza mai pronunciare il partito d'appartenenza e cioè la democrazia cristiana tedesca(CDU_CSU).Sì ,Signori,in Germania hanno vinto i democristiani,gli eredi di Adenauer ,il Padre della ricostruzione tedesca,come da noi De Gasperi e con Lui cofondatore dell'Europa unita,e figli di Helmut Kohl,l'unificatore della Germania,colui che si mise sulle spalle il peso morto dell'economia della Germania comunista.Possibile che gli ex DC,presenti nelle varie formazioni politiche,si fa per dire,non abbiano il coraggio di ribellarsi alla evidente damnatio memoriae che tende a cancellare un periodo storico grandioso?

sabato 26 settembre 2009

Cossiga:tangenti e puttane di cento anni fa.

Nel saggio"Italiani sono sempre gli altri"(Oscar Mondadori) Cossiga ci invita ad una giusta riflessione su due periodi storici,quello di Tangentopoli,allora Bancopoli, le puttane di Francesco Crispi,Presidente del Consiglio ed eroe garibaldino,e le donnine di Berlusconi.E' un'analisi serena che parte da una scena primaria ,come dicono i seguaci di Freud,destinata a segnare i caratteri forti di un popolo.Tutto ebbe inizio nel novembre del '93,quando Giovanni Giolitti,costretto alle dimissioni da un gigantesco scandalo bancario,scese dal suo scanno per consegnare al presidennte della Camera un voluminoso plico contenente documenti compromettenti contro Francesco Crispi,capo del governo in carica.Lo scandalo della Banca di Roma in tre anni di indagini aveva raggiunto il massimo portando davani al giudice ben tre Presidenti del Consiglio,sei ministri,53 deputati,42 giornalisti compiacenti,35 alti funzionari dello stato ,71 dirigenti bancari,magnati,filantropi,imbroglioni e millantatori.Quel giorno nacque la questione morale(di fatto non è mai morta),espressione coniata da Felice Cavallotti,detto il bardo della democrazia.Era stato Crispi a far dimettere Giolitti per lo scandalo della Banca Romana e ora gli si ritorceva contro.Nel plico c'erano lettere che scagionavano Giolitti e accusavano Crispi e i suoi adepti.Ma l'aspetto più interessante era determinato dalla presenza di ben 102 lettere che la moglie di Crispi aveva inviato al vecchio servitore di casa:"Vi ordino di non portare più puttane a don Ciccio(Francesco).Se tornando a Roma mi accorgo che avete portato femmine,vi darò un calcio nel culo e vi manderò fuori dai coglioni."Così scriveva donna Lina ,insignita dal re del Collare dell'Annunziata.La notizia fece il giro del mondo,pur non essendoci ancora radio e televisioni.Crispi non resse.

giovedì 24 settembre 2009

Kant Immanuel e la pace perpetua.

Molto interessante il breve saggio "Per la pace perpetua",scritto dal grande pensatore nel 1795,dopo la pace di Basilea tra la Francia e la Prussia.Si stava affermando,tra cumuli di cadaveri, il genio militae di Napoleone.La premessa al saggio è chiaramente satirica:Alla pace perpetua è una scritta sull'insegna di una osteria olandese sulla quale era dipinto un cimitero.Valga,scrive Kant,per gli uomini o in particolare per i capi si stato che non riescono mai a saziarsi di guerre ,o per quei filosofi che vagheggiano il dolce sogno della pace.Egli elabora articoli preliminari alla disciplina mondiale dei rapporti internazionali e questo prima della Società delle Nazioni o dell'Onu.Siamo a conoscenza della misera fine della Società ginevrina ,come abbiamo sotto gli occhi la quasi inutilità dell'Onu rispetto ai conflitti passati e in atto.Basti pensare al Ruanda,alla Somalia,all'ex Iugoslavia per esprimere un giudizio non lusinghiero o addirittura di condanna.Ecco la sua elaborazione di regole internazionali.Solo una appare oggi anacronistica,per il resto è tutto attuale:1)nessun trattato di pace deve essere ritenuto tale se stipulato con la tacita riserva di argomenti per una guerra futura;2)nessuno stato indipendente deve poter essere acquistato da un altro mediante eredità,scambio,compera o donazione(è evidente il riferimento al 1700);3)col tempo gli eserciti permanenti devono essere aboliti;4)non si devono contrarre debiti pubblici in vista di conflitti;5)nessuno stato si deve intromettere con la forza nella costituzione di un altro stato;6)nessuno stato in guerra deve permettersi atti di ostilità tali da rendere impossibile la reciproca fiducia nella pace futura.

Santoro,Travaglio e il telecomando.

Fortuna che possiamo usare il telecomando e cambiare canale.Non ho proprio voglia di incazzarmi nel vedere la trasmissione di Santoro e Travaglio.Odio la loro faziosità.Mi consola un fatto che il loro comportamento rafforza la posizione di Berlusconi.O si è contro di lui o con lui.L'arroganza con la quale Santoro ha trattato il direttore di Rai 2 mi ha fatto salire il sangue al cervello.Certi spettacoli non rendono un buon servizio alla dialettica democratica che in un paese civile dovrebbe svilupparsi come confronto di idee non urlate ma poste in posizione di confronto con le altre.Se poi si potesse giungere ad una sintesi tanto di guadagnato per l'esercizio democratico.Ma io ritengo che questa cosiddetta seconda repubblica sia proprio carente in tutto meno che in arroganza e disprezzo per gli elettori.A proposito quanto percepisce Santoro ?Perchè deve essere pagato anche con il mio canone?Ma siamo proprio certi che alla Rai non facciano comodo tipi come Santoro se soprattutto servono ad aumentare l'ascolto?Povera Italia!!!

martedì 22 settembre 2009

Un breve saggio su De Gasperi

Ho scritto un breve saggio sulla vita e l'opera del grande ricostruttore,di colui che fece risorgere l'Italia dalle maceria materiali e morali della sconfitta in una guerra stupida e criminale.Pur tra mille difficoltà,non senza l'ostilità dei comunisti e inizialmente dei socialisti,il grande uomo politico ,dotato di una immensa forza morale,ricostruì il Paese.La sua opera si proiettò in un progetto che poteva apparire avventuroso e utopistico,gettare le basi dell'unione europea ,mettendo insieme paesi che si erano combattuti per diversi decenni.Spero di poterlo pubblicare entro Natale per poi illustrarlo ai cittadini .Il tutto per non dimenticare ed evitare equivoci.

Berlusconi e il G.8 di Napoli.

Forse ci distrae la natura,forse la spinta dei sentimenti,tanto forti quanto temporanei,forse perchè presi dai problemi familiari,forse perchè preoccupati della crisi economica,un fatto è certo :noi italiani abbiamo la memoria corta.Come si fa a dimenticare un gesto con il sapore di un colpo di stato come l'invio a Berlusconi di un avviso di garanzia mentre presiedeva il G8 di Napoli?Ma la colpa più grave è stata quella di imformare prima la stampa,Il Corriere della sera ,poi il diretto interessato.Perchè ledere l'immagine dell'Italia?Non si poteva attendere la fine del G8?Dopo sette anni Berlusconi sarà assolto dall'imputazione.Grande il danno all'immagine del paese .Chi voleva colpire Berlusconi in realtà ne ha fatto una vittima,aumentando a dismisura le simpatie della gente nei suoi riguardi .Pensavano forse di ripetere l'operazione Tangentopoli? Se era questa la mira hanno fatto male i conti.Berlusconi non è Martinazzoli o Scalfaro.

lunedì 21 settembre 2009

Cossiga e Tangentopoli.

Per il Presidente Emerito della Repubblica ,nel saggio "Italiani sono sempre gli altri",Tangento- poli è stata una grande disgrazia per il paese perchè ha fatto passare un'immagine di un potere che si contrappone ad un altro ,tanto legale da prevaricare il Parlamento,distruggere partiti,istituire un rapporto privilegiato con l'opinione pubblica,formare il giudizio storico e morale degli italiani,costituire una santa alleanza con i mezzi di informazione per fornire una valutazione unilaterale dei fatti.L'avviso di garanzia consegnato prima ai giornali,televisioni,radio ,poi ai diretti interessati.L'uso della carcerazione preventiva con lo scopo di far confessare gli indagati.I giudici hanno inteso interpretare un ruolo di guardiani dello stato etico che voleva ,attraverso la giustizia,correggere le storture della politica.Secondo Sergio Romano sono stati la versione italiana dei guardiani della rivoluzione iraniana o tardo-giacobini.Per Cossiga erano di tutti i colori,dai conservatori aristocratici,ai veri comunisti,ai filofascisti,agli extraparlamentari,resti del '68,ai volenterosi D'Artagnan.La classe imprenditoriale ,beneficiaria e spesso motore del sistema,è stata risparmiata o appena sfiorata.La classe politica al potere viene cancellata dalla vita pubblica e a nulla serviranno le assoluzioni ,sempre tardive ,che non riusciranno a rendere la dignità umana ai presunti colpevoli.La giustizia ha prodotto un effetto gogna con processi (come sostiene anche Piero Ostel- lino)che si sono tenuti prima sui giornali e sulle televisioni ,poi nelle aule dei tribunali.Anche le molteplici assoluzioni ,grazie alle lungaggini degli appelli,ha prodotto l'effetto di "damnatio memoriae".Ecco nascere la seconda repubblica,sotto gli occhi di tutti i suoi protagonisti e i danni apportati al sistema paese.Per Piero Ostellino ,Tangentopoli è stata soprattutto una anomalia storica oltre che politica:gli eredi di ideologie battute dalla Storia si alternano al potere con la magistratura stranamente silente.

Il fascino di Lenin

Lenin aveva passato quindici anni della sua esistenza all'estero,ma non aveva perso il significato della vita in Russia e proprio all'estero affinò le teorie che lo avrebbero guidato nella Rivoluzione d'ottobre.Appena mise piede in Russia proclamò subito la parola d'ordine della rivoluzione sociale.Leggiamo Trotskij:"Vedeva e capiva l'operaio russo ,quella classe operaia che si era tanto accresciuta...Capiva l'anima del soldato,di quel soldato annientato dopo tre anni di tremenda carneficina,che si disponeva a prendersi la rivincita degli indicibili sacrifici..Comprendeva il muzik oppresso ancora da un servaggio multisecolare e che ora,grazie al turbamento della guerra ,poteva prendersi la rivincita su tutti gli oppressori,gli schiavisti,i signori..Ma il muzik era esitante,il soldato non sapeva scegliere fra il patriottismo e la diserzione.Gli operai prestavano ascolto ma erano sfiduciati...Le caldaie delle navi da guerra della flotta di Kronstadt erano sotto pressione..Tutti i rancori del passato non aspettavano che il momento propizio per liberarsi:i rancori e gli odi contro le guardie campestri,i commissari di zona,i capi di polizia,i funzionari delle imposte,gli usurai,i proprietari ,i parassiti,gli uomini in guanti bianchi,i provocatori,i tiranni.Ecco ciò che vide e comprese Lenin quando riprese il contatto con il paese.La storia,imbecilli,non si fa nei salotti,ma nelle trincee dove il soldato pianta il pugnale nel ventre dell'ufficiale.Tale barbarie vi ripugna?Non ve la prendete ,risponde la storia :ognuno dà ciò che può".Non si può negare il fascino che queste idee abbia esercitato su un largo stuolo di intellettuali che avrebbero voluto cambiare il mondo.Peccato che gli avvenimenti successivi abbiano dimostrato che dal torrente in piena della rivoluzione si passò al fango di un regime sanguinario,dispotico,burocratico.Il comunismo è finito nella discarica della Storia.

domenica 20 settembre 2009

Craxi '92

Nel luglio '92 Bettino Craxi pronunciò un discorso alla Camera ,quando la magistratura cominciava a gettare le basi di tangentopoli,una vera e propria rivoluzione che modificò con avvisi di garanzia ed arresti clamorosi l'assetto politico- istituzionale del paese.Sull'intervento della magistratura e sulla operazione Scalfaro ,che da Presidente della Repubblica sciolse le Camere, pur in presenza di una maggioranza parlamentare a sostegno del governo,spero si pronunci il verdetto della storia.Una cosa è sicura :con azioni giudiziarie si è modificato un risultato elettorale e si è consegnato il paese agli eredi di ideologie gettate nella discarica della Storia.Ma torniamo a Craxi e al suo intervento:"Nessun partito è in grado di scagliare la prima pietra.Ciò che bisogna dire ,e che tutti del resto sanno,è che buona parte del finanziamento pubblico è irregolare o illegale.Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale,allora gran parte del sistema sarebbe criminale.NON CREDO CHE CI SIA NESSUNO IN QUESTA AULA ,RESPONSABILE POLITICO DI ORGANIZZAZIONI IMPORTANTI,CHE POSSA ALZARSI E PRONUNCIARE UN GIURAMENTO IN SENSO CONTRARIO A QUANTO AFFERMO:PRESTO O TARDI ,I FATTI SI INCARICHEREBBERO DI DICHIARARLO SPERGIURO."Nessuno si alzò...

sabato 19 settembre 2009

L'ipocrisia dell'abrogazione del divorzio

Nel 1974 Amintore Fanfani,capo indiscusso della DC,si mise alla testa di una crociata,bandita dal card.Benelli,per l'abrogazione della legge sul divorzio.E' inutile dire che se ci fosse stato De Gasperi il partito non sarebbe stato schierato in una battaglia di retroguardia che andava ad investire la libertà di coscienza dei cittadini.La libertà di coscienza va sempre difesa ed ognuno ne risponde dinanzi alla propria legge morale che non sempre coincide con la legge degli uomini.Andreotti si tenne defilato e con lui diverse personalità del partito ,Moro compreso.Si toccava con mano l'ostilità dei giovani,degli intellettuali,del mondo economico,dello spettacolo ,dei partiti laici,quelli che avevano accompagnato la Dc nella ricostruzione morale e materiale del paese uscito a pezzi dalla guerra..Si stava verificando un fenomeno che De Gasperi aveva sempre temuto,l'emarginazione del partito e di conseguenza il rientro in gioco del Pci.Era troppo evidente che il popolo italiano avrebbe votato contro l'abolizione,tanti,troppi erano gli esempi che balzavano agli occhi per il loro anacronismo.Il divorzio serviva a sanare alcune realtà troppo stridenti.Io,allora giovane presidente della provincia di Rieti, mi tenni in disparte,non volevo mettermi apertamente contro il partito e nello stesso tempo non ritenevo giusto votare per l'abrogazione della legge ,vincolando ad un voto la libertà di coscienza.Avevo anche un'altra giustificazione:le strutture del partito non si erano pronunciate sull'opportunità di appoggiare il referendum.Votai per il No,no all'abrogazione .Non me ne sono mai pentito e guardo in maniera compassionevole tutti quei sedicenti difensori del matrimonio che ,ecco l'ipocrisia ,non esitano un attimo ad usare l'arma del divorzio.

Un paese di ipocriti?

Non abbiamo il coraggio di guardare in faccia la realtà,noi Italiani.Spesso giriamo la testa dall'altra parte per non vedere i problemi che sono dinanzi a noi e che spesso condizionano in modo pesante sia la nostra vita privata che il nostro impegno sociale.L'ipocrisia è la manifestazione più evidente che offre un rifugio alla nostra mancanza di coraggio e nel fare scelte precise e nel condannare alcuni comportamenti nocivi,A forza di fare gli ipocriti riusciamo a condizionare la nostra esisenza,mai lineare,scarsamente impegnata,spesso preda dell'angoscia.Quanti guasti ha creato l'ipocrisia dei singoli,dei rappresentanti del popolo,delle istituzioni,anche le più sacre,degli elettori.Possiamo passare in rassegna come si è sviluppata l'ipocrisia nel nostro regime democratico.Cominciamo con la chiusura dei "Casini", di cui ho già parlato abbondantemente.Siamo passati dalle case alle strade.Bel modo di combattere o regolamentare la prostituzione!Poi il divorzio,l'aborto,l'uso della droga(io fin dalla fine degli anni '80 sono iscritto al gruppo degli antiproibizionisti),l'uso dei preservativi,il comportamento dell'Onu e della Fao rispetto ai paesi dittatoriali e alla fame.Sono problemi,casini a parte,che tratterò isolatamente per dimostrare come sovrana regni l'ipocrisia.

lunedì 14 settembre 2009

KEYNES

Vi sono alcuni storici dell'economia che sostengono una continuità di sviluppo della loro scienza.Molti sostengono che il progresso del pensiero economico sia simile a quello della scienza,dal particolare all'universale.Una cosa è certa :le asserzioni della scienza economica sono meno precise delle scienze fisiche e quindi sono teorie e non scienza.Le asserzioni di uno scienziato ,intorno al verificarsi di fenomeni fisici ,sono valide in tutti i luoghi e in tutti i tempi.Si pensi alla legge di gravità.Le teorie economiche sono diverse e indipendenti l'una dall'altra.La teoria di Smith,espressa nella "Ricchezza delle nazioni", è diversa dalla fisiocrazia,dal marxismo , dalla dottrina keynesana ,dal liberalismo puro,quello che non prevede l'intervento dello Stato.Molto più attuale la teoria keynesiana,grazie alla quale fu risolta la crisi del'29 ,usata dalla DC per la ricostruzione post-'45,particolarmente idonea oggi. Keynes lega quattro fattori ,interdipendenti:gli investimenti,il lavoro ,il reddito,il consumo.Per gli investimenti può intervenire lo stato e quindi dare il via al processo di sviluppo.Lo stato può intervenire e controllare,programmare e non pianificare come nel comunismo reale.

La Rivoluzione.

Vari modi di definire la rivoluzione:"La rivoluzione è un prato fiorito dove vanno e vengono donne e cavalli"(Babel in L'armata a cavallo")."La rivoluzione ,nel suo momento culminante vede i bambini giocare sotto le pance dei cavalli"(L.Trotskij ,riferendosi al rifiuto dei Cosacchi di caricare gli operai di San Pietroburgo).Per altri la rivoluzione è un fiume in piena che travolge tutto ma che alla fine lascia solo fango.E' una definizione impietosa e veritiera.Da qui ne discende che la rivoluzione è apprezzabile solo nella fase iniziale,quando mobilita gli entusiasmi.Poi,quando si avvia verso la sistemazione , si affida a volgari burocrati.E' la fine.Interessanti alcune parole d'ordine di Lenin che dovevano forgiare il carattere del proletario e che andavano ripetute sempre."Bisogna colpire a morte la borghesia";Abbasso i ministri capitalisti"Abbasso i menscevichi"(i comunisti di casa nostra diranno abbasso i socialdemocratici e più spesso abbasso i social- fascisti)(Da "Lenin" di L. Trotskij).

Dal Giulio Cesare di Shakespeare

L'orazione di Antonio dinanzi al corpo straziato di Cesare è un capolavoro difficilmente eguagliabile :"Amici,Romani,concittadini,prestatemi orecchio:io vengo a seppellire Cesare non a lodarlo.Il male che gli uomini fanno sopravvive loro,il bene è spesso sepolto con le sue ossa;e così sia di Cesare".Poi ,in un crescendo oratorio stupendo, arriva ad elogiare la grandezza di Cesare e i suoi atti di bontà nei confronti del popolo.E Antonio conquista i Romani.I congiurati sono costretti a salvarsi con la fuga .

domenica 13 settembre 2009

Dostoevskij e l'Italia.

Il grande scittore russo,autore de"I demoni"e "Delitto e castigo",trattò della nuova Italia nel "Diario di uno scrittore" dopo un viaggio nel nostro paese.Scrive:"L'unico grande diplomatico del sec.XIX è stato Cavour...Ha fatto l'unità d'Italia.Per duemila anni l'Italia ha portato con sè un'idea universale capace di riunire il mondo...da principio quella romana antica ,poi la papale.I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni comprendevano che erano i portatori di una idea universale.La scienza,l'arte,tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale.L'Italia cosa ha ottenuto di meglio con la diplomazia del conte Cavour?E'sorto un piccolo regno di second'ordine che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale,un regno soddisfatto della sua unità che non significa nulla,meccanica e non spirituale come una volta e per di più pieno di debiti non pagati,soddisfatto di essere un regno di second'ordine".Si può essere d'accordo o no con il grande autore ma non si può negare che abbia fotografato impietosamente una realtà che è ancora sotto i nostri occhi.

sabato 12 settembre 2009

Sandro Pertini

Lo conobbi quando,cessato il mandato presidenziale nel 1985,fu nominato senatore a vita.Da Presidente tutti,socialisti compresi, lo chiamavano Sandro ed erano pronti ad esternare una falsa simpatia nei suoi confronti.Nominato senatore a vita se potevano ,tutti ,lo evitavano mostrando una chiara insofferenza nei suoi riguardi.Lo definivano prepotente,scontroso,pieno di sè.Fu allora ,dopo '85 ,che lo conobbi.Era solito mangiare al ristorante del Senato accompagnato dal fido capo-commesso Aldo,un vecchio socialista con la preoccupazione di trovare compagni di mensa e di discussione al Presidente.Come è fatta la natura degli uomioni :cessato il potere viene a mancare anche il rispetto per la persona.Aldo,non trovando commensali per Pertini,il quale non amava pranzare solo,un giorno pregò me e una senatrice di Noto,Marisa Multisanti,di fargli compagnia .Per noi fu un grande onore conoscere da vicino uno dei Padri della Patria.Uno che aveva fatto la Storia anche se non ben accetta a tutti.Trovammo dinanzi a noi un bel vecchietto,molto scarno,elegante nel vestire e ossequioso nei modi.Ci presentammo e gli ricordai la sua venuta a Rieti in occasione del rapimento Moro,io ,allora segretario della DC , gli ero vicino sul palco .Legò il ricordo di quella giornata alla triste sorte del grande statista democristiano e si commosse.Non mi apparve per nulla l'uomo freddo e scontroso.Chiese notizie della mia famiglia e, saputo che avevo un figlio maschio, pregò Aldo di andare nel suo studio a prendere una sua foto,quella con la pipa,sottolineò.Scrisse una dedica :A Gino con i migliori auguri per il futuro da nonno Sandro.La foto viene da me conservata gelosemente .Più volte pranzammo insieme e gli demmo modo di raccontarci la sua vita di esule in Francia dove ,sottolineò,aveva fatto molte conquiste femminili "perchè,Marisa ,io ero un uomo affascinante"e per dimostrarlo ecco le foto del periodo parigino mostrateci da Aldo.Realmente aveva un certo fascino e alla nostra domanda se avesse fatto il Casanova o il resistente ci rispose"Tutte e due le cose".Era simpaticissimo.

venerdì 11 settembre 2009

Non sono d'accordo con Berlusconi

Ho votato per lui e mi sono adoperato a farlo votare.Ritengo che il suo attivismo sia stato encomiabile sia in politica interna che estera.La vicenda Napoli ha messo in mutande una sinistra post comunista arraffona , sprecona e clientelare.La gestione del post terremoto ha evidenziato le sue capacità imprenditoriali ;l'accordo con la Libia ha risolto molti problemi abbandonati dalla sinistra perchè il trattato italo-libico era stato previsto dal governo Prodi.Sicuramente la parte economica dell'accordo ha creato non poca invidia nelle cancellerie estere.Ma da tutto questo a dirsi il più grande uomo politico italiano dai tempi dell'Unità ci passa un fiume largo come il Rio delle Amazzoni.Intanto uno statista non fa certe affermazioni di autoesaltazione,poi lascia a piedi Cavour.Giolitti e soprattutto De Gasperi ,il Padre della ricostruzione morale e materiale del paese distrutto da una guerra dissennata fatta dai fascisti.No ,Presidente ,non sono d'accordo e poi,scusi,perchè fa sempre il Casanova?Ma si è mai posto la domanda del perchè le donne vengono con lei ?Lo zio di mia moglie,Lorenzo,a me che esaltavo le sue doti di conquistatore ,rispose che se fosse stato un professore di disegno e non il presidente di un grosso ente, le donne non l'avrebbero degnato di uno sguardo.La finisca di parlare di donne ,non è serio per uno statista .De Gasperi,Fanfani,Moro,Andreotti, non l'avrebbero fatto.Solo Mussolini esaltava la sua mascolinità ,ma per lui vale quanto affermò W.Churchill:era un guitto che aveva messo paura al mondo con una pistola scarica.

giovedì 10 settembre 2009

Il vulnus di Porta Pia,20 sett.1870.

Le vicende della Repubblica romana, proclamata dal triunvirato Mazzin,Saffi,Armellini,con Garibaldi a capo dei volontari armati,comportò la fuga di Pio IX a Gaeta.L'entusiasmo dei romani fu al massimo quando a Roma giunsero patrioti da tutta Italia e da buona parte dell'Europa.Il Papa chiese aiuto alla Francia,alla Spagna ,all'Austria,al Regno borbonico.Dopo scontri durissimi che videro fra i protagonisti i volontari lombardi(alla faccia della Lega)Garibaldi,in una mattinata piovosa ,lasciato solo dai romani perchè"pioveva",abbandonò Roma.I successivi tentativi di occuparla,malgrado l'entusiasmo dei volontari fra i quali molti cittadini sabini,si infranse a Monterotondo e Mentana contro le truppe francesi,modernamente armate e ben organizzate.Con gli insuccessi cresceva l'odio verso il Papa Re.La frattura irreversibile,un vero e propri vulnus, si ebbe con la breccia di Porta Pia, il 20 settembre del '70.Dopo aver incontrato una simbolica resistenza le truppe italiane entrano in Roma .Il Papa,sdegnato,siritira in Vaticano e lancia la scomunica contro il nuovo stato.La ferita morale ed etica si allargherà sempre di più.Nel 1874 un decreto della Sacra Penitenzieria fa obbligo a tutti i cattolici a non partecipare alla vita politica del nuovo stato.E' il "Non expedit"(non conviene,non è opportuno)che fa divieto ai cattolici a partecipare alla vita politica del paese ,sia come eletti che come elettori.Pio IX provoca così l'isolamento di tutto il popolo cattolico.Dopo la sua morte ,nel 1978,il successore ,Leone XIII,Papa Pecci,continua la politica antitaliana di Mastai con la sola variante della Rerum Novarum del 1891 che tenta di adeguare la Chiesa alla sfida sociale lanciata dai socialisti,Alla morte di Pecci molti sperarono in una rimozione degli ostacoli imposti ai cattolici.Ma l'intervento dell'Austria che pone il veto all'elezione Mariano Rampolla del Tindaro,troppo filo-italiano ,porta all'elezione del patriarca di Venezia ,Sarto ,con il nome di Pio X.La sua fondamentale preoccupazione fu dettata dall'avanzata delle forze atee,materialiste e socialiste.Non abolì il "Non expedit" ma consentì ai cattolici di fare un patto,con Giolitti.Il Patto Gentiloni,con una certa ipocrisia ,impediva ai cattolici di candidarsi ma consentiva loro di votare i candidati vicini agli interessi della Chiesa.I cattolici entravano in collisione diretta con le masse socialiste.La Grande Guerra determinò una tregua ,anche se molti in Vaticano auspicavano una vittoria dell'Austria per potersi riprendere Roma.Solo nel 1919 un prete coraggioso,Luigi Sturzo,a volte sordo ai richiami della Curia, fondò il Partito popolare italiano,non senza difficoltà fatte sorgere dalla parte più retriva del mondo cattolico che contestò,con Gedda e padre Agostino Gemelli,persino il nome preferendo chiamarlo partito catttolico italiano.Con Sturzo i cattolici entrano a pieno titolo nella vita politica.Ma questa è un'altra storia.

martedì 8 settembre 2009

Silone e la retorica sulla povertà.

Una certa retorica sulla povertà è una delle forme più odiose della menzogna sociale.Tra gli individui arrivati all'agiatezza ve ne sono alcuni che si lamentano di non essere felici.Non si può pretendere la felicità dal benessere.La felicità è un fatto individuale,quasi sempre di breve durata,a volte momentaneo ,che nessun ordinamento sociale potrà mai elargire e garantire.Sostiene Silone che dal migliore degli ordinamenti sociali non ci si può aspettare che l'eliminazione degli ostacoli che impediscono agli uomini uno sviluppo normale:l'eliminazione della tirannia politica,dello sfruttamento economico,della discriminazione razziale o religiosa,e di ogni altra causa di diseguaglianza o di ingiustizia.Tomhas Jefferson ,nella Dichiarazione del 1776,fece includere ,tra i diritti dei cittadini,la "ricerca della felicità".Non la felicità ma la possibilità della sua ricerca.

Ignazio Silone:"Uscita di sicurezza".

Uscita di sicurezza contiene una serie di ricordi ,conferenze ,saggi molto brevi,il tutto raccolto in un volume del 1965.Non è una autobiografia nella forma classica ma un insieme di eventi messi a caso "in un cerchio "che viene illuminato dal pensiero dello scrittore e dell'uomo politico.Rileggere Silone significa ripercorrere le tappe più significative del secolo btreve,segnate dalle sue ansie giovanili,dall'utopia comunista che lo avvinse e infine dalla morte dell'illusione stalinista .Lo scrittore abruzzese è tra i primi a percepire i limiti dello stalinismo e tra i pochi che negli anni venti certificarono la morte del comunismo.Aimone Milli,giornalista corrispondente da Mosca dell'Unità,ancora in attività di servizio soprattutto come scrittore,conversando ,come sempre in modo piacevole ,ha espresso l'auspicio che nelle scuole si potesse adottare "Uscita di sicurezza".L'analisi dell'opera potrebbe dare un contributo determinante alla conoscenza del XX sec.

lunedì 7 settembre 2009

Pio IX e l'Italia anticlericale

Per Cossiga,Papa Mastai,Pio IX, fu forse un santo ma sicuramente una guida politica non capace di affrontare i tempi nuovi che si stavano presentando in Europa e nella penisola italiana,già profondamente sconvolta dall'avventura napoleonica.Le sue indecisioni ,i suoi voltafaccia,le illusioni e le forti conseguenti disillusioni crearono un solco,una faglia nel popolo italiano. Giulio Andreotti,nel saggio "Ore 13:il ministro deve morire " ricostruisce fedelmente l'ambiente politico papalino nel 1948.l'anno degli statuti e anche quello della Prima guerra di Indipendenza.Il 14 marzo il Papa ,tra l'ovazione generale e dei romani e perfino degli anticlericali dei circoli massonici mondiali,concesse lo Statuto costituzionale nel cui preambolo si faceva riferimento ai valori di libertà e responsabilità dei "figli sudditi".Scrive Andreotti che nel prendere l'importante decisione si lasciò trascinare dall'entusiasmo della folla nei suoi riguardi ,folla manovrata con sapienza da Ciceruacchio,un eroe popolano.Già il 10 febbraio aveva manifestato l'intenzione di immettere nel governo un rilevante numero di laici e di assicurare al popolo dignità e tranquillità.Il suo proclama era chiaro ma fu volutamente strumentalizzato per esaltare le folle.Questo il proclama:Gran dono del Cielo è questo ,fra i tanti doni con cui ha prediletto l 'Italia,che tre milioni di sudditi nostri abbiano duecento milioni di fratelli d'ogni nazione e d'ogni lingua .Questo fu in altri tempi la salute di Roma e per questo non fu mai intera la rovina d'Italia,protetta da questa Apostolica Sede.Perciò benedite gran Dio l'Italia ,e conservatele sempre la fede".Il successo di Ciceruacchio fu di sottolineare solo alcune parole del Pontefice:Benedite Gran Dio l'Italia.Pio IX non ebbe la forza di rinunciare ad una tale popolarità,non volle ascoltare gli inviti alla prudenza dei suoi collaboratori e quando giunse la notizia delle Cinque giornate di Milano diede l'ordine di far partire ,in appoggio a Carlo Alberto ,volontari e regolari pontifici al comando del generale Andrea Ferrari.La mossa del Papa generò immenso entusiasmo in Italia ma la scarsa preparazione politica non gli aveva fatto presagire la reazione della cattolicissima Austria che minacciò la nascita di una Chiesa nazionale se il Papa non avesse invertito la rotta.Impaurito dalle minacce austriache ,il 29 aprile, dichiarò la sua contrarietà alla guerra di indipendenza.Molti volontari si arruolarono nell'esercito di Carlo Alberto,compreso il generale Durando ,gli altri presero mestamente la via del ritorno maledicendo ,unitamente a tutti i patrioti italiani,il voltafaccia di Pio IX.Cessò l'unità dei cattolici attorno al Papa .Le conseguenze ce le portiamo ancora dietro.

domenica 6 settembre 2009

Cossiga e gli Italiani

Tra gli storici e gli scrittori vivono due concezioni contrapposte sugli Italiani:per alcuni gli Italiani andrebbero rifatti da capo a piedi,per altri non c'è più nulla da fare.Cossiga non sposa alcuna posizione e in un suo bellissimo saggio"Italiani sono sempre gli altri"analizza la commedia del potere in Italia.La nascita dell'unità del paese,il ruolo dei cattolici e dei laici fino alle ultime vicende di cui è stato protagonista unico ed esemplare.L'antitalianismo dei suoi abitanti ha radici profonde,risiede nei meccanismi che affidarono le sorti della penisola ad una modesta potenza regionale come il Regno di Sardegna ,oscillante fra il liberalismo e il clericalismo gesuita,ma dotato di un grande reggitore come Cavour ,capace di giocare a scacchi sulla scena internazionale.L'Italia nasce anticlericale per la debolezza di papa Mastai,inadeguato alle sfide del tempo,sordo ai consigli di Rosmini,Gioberti e Pellegrino Rossi.Dopo il Congresso di Vienna che restaura il vecchio regime,seppure con taluni aggiustamenti,nessuno poteva pensare ,scrive Cossiga,che lo stato più scalcinato della penisola potesse raccogliere sotto un unico vessillo,quello sabaudo,l' espressione geografica del Metternich.L'Italia nasce sotto l'anatema,la scomunica di Pio IX.Questo gravissimo atto ,prosegue il Presidente,ha condizionato tutta la cultura politica italiana e ha fatto emergere un conflitto continuo fra laici e cattolici,guelfi e ghibellini ,clericali e mangiapreti,conflitto mai sopito malgrado i Concordati che hanno riguardato due Stati,Italia e Vaticano ,ma non la divisione dei due popoli.

sabato 5 settembre 2009

Togliatti ,Stalin,Bartali.

Per anni è stato dato ad intendere agli Italiani la favola di Bartali che ,vincendo il giro di Francia,allontanò dalla mente dei comunisti ,e quindi da Togliatti,la volontà di fare la rivoluzione e di instaurare in Italia un regime bolscevico.Niente di più falso.I comunisti,già durante la guerra partigiana ,avevano preparato con cura una tale eventualità che sarebbe scattata all'indomani delle elezioni del 1948,con l'appoggio delle armate di Tito ,allora amico dei sovietici.La realtà è un'altra e completamente opposta al romanzo popolare che faceva assurgere Togliatti a grande pacifista .Fu invece Stalin che ordinò perentoriamente a Togliatti di non muoversi perchè in caso contrario avrebbe fatto la fine dei comunisti greci,che, sordi ai suoi richiami ,vollero dar vita ad una repubblica popolare greca attraverso la rivoluzione .Furono schiacciati dagli anticomunisti con l'aiuto degli anglo-americani.Procedo per gradi.Oggi ,grazie all'apertura degli archivi sovietici,fatta eccezione di quelli riguardanti il KGB e il servizio segrato militare.Victor Zaslavski,uno storico russo che vive in Italia ,è andato a rovistare tra l'immensa mole dei documenti e si è imbattuto in una serie di telegrammi cifrati scambiati fra l'ambasciatore russo a Roma,Michail Kostylev,e il ministro degli esteri Molotov.Riguardavano la richiesta di Togliatti a Stalin e la risposta di quest'ultimo.Togliatti chiedeva a Mosca ,in data 23 marzo ,l'autorizzazione di dare il via alla rivoluzione proletaria con l'appoggio delle forze armate iugoslave.Fu immediata la risposta di Mosca .Il 26 marzo Molotov telegrafò a Kostylev impartendo la seguente direttiva:"Per quanto riguarda la presa del potere, attraverso una insurrezione armata,consideriamo che il Pci in questo momento non può attuarla per nessuna ragione".Perchè Stalin proibì l'insurrezione?Nella seconda metà del 1947,dopo il ritiro delle truppe inglesi,il Pc greco,il KKE,diede inizio alla rivoluzione.Gli USA reagirono violentemente ammonendo l'Urss che avrebbero considerato una aggressione di uno stato membro dell'ONU l'eventuale sostegno dato ai comunisti del KKE con la conseguenza dell'intervento americano e non solo.Stalin concluse che i comunisti greci non avevano alcuna possibilità di vittoria contro gli anglo-americani che non potevano privarsi della Grecia che controllava il Mediterraneo."Noi non abbiamo una flotta capace di competere con le potenze più forti del mondo."Nel marzo del '48 il KKE ricevette l'ordine di far cessare l'insurrezione e di trasferire le armate in Bulgaria .Ad aggravare la situazione vi fu la rottura fra Stalin e Tito nella primavera del '48 con la successiva espulsione della Iugoslavia dal Cominform .Il Mediterraneo ,e l'Italia in particolare ,non furono più nel centro del mirino anche perchè la Democrazia Cristiana ,nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948 ,aveva sconfitto il Fronte popolare costituito da comunisti e da socialisti.

venerdì 4 settembre 2009

IL NAZISMO.

Se è vero che non tutti i tedeschi furono nazisti ,è anche vero che non tutti i nazisti furono tedeschi.Il movimento nazista,che si ispira nella tecnica del raggiungimento del potere a Mussolini,è una vera e propria ideologia che segue l'uomo dalla nascita alla morte.Esattamente come il comunismo.Agli occhi dei governanti mondiali Hitler appariva più legittimato di Stalin e Mussolini ,avendo preso il potere non con la rivoluzione ,o una parvenza di essa ,ma con libere elezioni.Il movimento nazista si diffuse in tutto il mondo,dall'Europa,all'Asia,all'Africa,alle Americhe.L'ascesa di Hitler al potere va analizzata ,è una lezione da tenere sempre presente.

giovedì 3 settembre 2009

Una inchiesta dell'Azione cattolica sul comunismo

Si era nel 1960 quando una inchiesta effettuata dall'Azione cattolica sulle condizioni morali e religiose degli operai italiani ha individuato che il comunismo era malato di stanchezza."La sua propaganda non ha più il mordente di prima e cade nel vuoto.Improvvisamente sono venuti a mancare i motivi della lotta.Le adesioni e le simpatie, raccolte quindici anni prima,sono diminuite ed è rimasto in piedi solo un piccolo gruppo di attivisti fedeli.Il nemico numero uno,concludeva l'analisi della organizzazione cattolica,è ora l'indifferentismo e l'apatia sia sul piano sociale che su quello religioso".Dopo oltre un decennio,nel 1976,Enrico Berlinguer,in una famosa intervista a Pansa,ammetteva la fine della spinta propulsiva del comunismo sovietico.Pietosamente assolse il comunismo italiano,già dichiarato morto dall'Azione cattolica.

Glucksmann e la Chiesa

Secondo la Chiesa ,o meglio le Chiese,diversi sono i fattori che allontanano l'uomo dalla fede:edonismo,consumismo,scientismo,la tecnica,il culto dello spettacolo,il permessivismo sessuale,il fallimento educativo,il commercio di tutto.Ma come mai,si chiede il grande filosofo francese,si ha l'accumulazione di tutti questi fenomeni senza eguali nella Storia?Su tutto prevale una indifferenza che gioca e vince.

mercoledì 2 settembre 2009

Lorenzo Laurenzi e il veterinario Ciancarelli.

Era lo zio di mia moglie,era nato nel 1908,era laureato in economia ,era amante delle belle donne,era un liberale incallito,ma lapassione più grande era rappresentata dalla Lazio.Spesso andavamo insieme all'Olimpico e sono in grado di dire che il viaggio per Roma era una occasione di lezione di vita .Ammirava le belle donne ma con grande realismo ."Se non fossi il direttore dell'Unione agricoltori e il vice-presidente della Cassa di Risparmio di Rieti,ma un semplice professore di disegno ,tu pensi che le donne mi avrebbero degnato di uno sguardo?Sicuramente no."Fu questa una lezione di vita non mutuata dai romanzi ma dall'esperienza.Quando mi presentai al Senato fu felicissimo e mi organizzò un incontro con la sua associazione.Un giorno ,davanti al Municipio di Rieti ,incontrammo il vecchio veterinario Ciancarelli,Lorenzo fece le presentazioni e invitò l'amico dottore a narrare l'episodio dell'occupazione di Rieti da parte degli Anglo-Americani.Con voce flebile iniziò a raccontare dell'invito che ebbe da parte del governatore militare inglese di Rieti ai primi di giugno del '44.Il governatore,un colonnello che parlava bene l'italiano, si era sistemato in quello che oggi è il palazzo della prefettura e voleva conoscere tutti coloro che avevano giocato un ruolo durante il ventennio fascista.Davanti al vincitore sfilarono tutti,gerarchi di tanti gradi,direttori di uffici,il veterinario e il medico provinciale e tutti si dichiararono antifascisti e costretti con il ricatto a ricoprire dei ruoli nell'organizzazione dello stato mussoliniano.Quando venne il turno del dottor Ciancarelli, che aveva avuto una sensazione di schifo dal comportamento dei presenti,dichiarò di essere stato fascista e di esserne orgoglioso."Lore',continuò Ciancarelli ,il colonnello si alzò e venne verso di me.E' finita,pensai,adesso mi spara.Invece l'inglese si avvicinò e mi disse di voler stringere la mano all'unico fascista di Rieti."Era il periodo in cui l'Italia,per gli Americani ,aveva novanta milioni di abitanti:45 milioni di fascisti e 45 di antifascisti.Francia o Spagna.....

Il Cicolano

Mi dispiace molto che qualche amico del Cicolano si sia risentito per un mio ricordo di tanti anni fa ospitato in un bel libro di AimoneMilli.Non intendevo mancare di rispetto a nessuno tantomeno ad una terra così cara ai ricordi di un democristiano.E' tutto vero l'episodio de"so' gli cimici ,sor mae!"Ero stato immesso in ruolo nella scuola elementare e mi fu assegnata una pluriclasse in una frazione del comune di Pescorocchiano.Solo a piedi potevo raggiungere la scuola,una stanza sopra una stalla,perchè alla fine degli anni '50 Ospanesco non aveva ancora una strada di collegamento per cui ero costretto a lasciare la vespa, 150 g.s.,a Campolano da sora Menica ,fare in circa 45 minuti un aspro sentiero di montagna e raggiungere la sede.Non esisteva ancora la Fiumata -Pace-Girone nè la superstrada Rieti -Torano.L'alternativa a Campolano era costituita da due strade,una costeggiava il lago del Salto e l'altra attraversava Fiamignano partendo da Cittaducale.Due strade pericolose ,ancora di più la seconda che in caso di pioggia diventava scivolosa per il prevalere della graniglia calcarea sulla basaltica.Vecchio malvezzo.Era ,questa seconda molto più lunga dovendo arrivare al bivio di Pescorocchiano e raggiungere Colli di Pace dove potevo lasciare la vespa e raggiungere il paese grazie ad un viottolo.Scelsi sora Menica e il percorso di montagna :Non potendo viaggiare tutti i giorni presi la decisione di fermarmi in una casa dove mi misero a disposizione una stanza con il letto ,un armadio e due sedie.Quando raggiunsi il paese per la prima volta ,mi sarei messo a piangere per la misera condizione in cui vivevano i pochi abitanti.Mi trovai dinanzi al profondo sud.Malraux avrebbe detto che i mali del mondo erano là più delle stelle in cielo.Volevo abbandonare tutto ,tornarmene a casa e raggiungere la Legione straniera a Marsiglia .Poi prevalse il buonsenso e decisi di fermarmi.La gente era buona e accogliente,io rappresentavo la civiltà.E questo è vero per tutti i maestri che con sacrifici hanno servito fedelmente lo stato testimoniandone con onore la presenza anche nei luoghi più oscuri.Fu allora che feci amicizia con dei giovani che avrebbero cambiato le condizioni di vita del Cicolano:i Vulpiani,i Gatti,i Mari gli Antonini.Si deve a loro e alla DC , grazie alla Cassa per il Mezzogiorno,la trasformazione di quella che era una delle zone più povere della provincia di Rieti.E fu con noi democristiani che furono assicurati i collegamenti stradali,la costruzione di acquedotti e infine la realizzazione della grande arteria Rieti-Torano.Opera straordinaria e ardita portata a compimento grazie all'impegno di Luigi Cipriani,del sottoscritto e di Giulio Andreotti che venne ad inaugurare il tratto intermedio ,il più difficile e il più costoso.Con il piano decennale Anas della fine degli anni '80 riuscii a rimediare 25 miliardi per il completamento della prima tratta,la Rieti ,Casette ,Grotti.La stupidità degli amministratori di Cittaducale ha impedito il completamento dell'opera.

martedì 1 settembre 2009

Etiopia e Islam.

Dopo tanti anni ho rivisto una mia collega .Mi ha detto che lavora in Etiopia,che vi si trova bene perchè gli Etiopi sono un popolo buono e mite grazie alla religione cristiano-copta.Hanno un particolare affetto verso noi Italiani tanto da averci perdonato una guerra insensata e stupida per vincere la quale ,e fornire un Impero ai Savoia,non abbiamo esitato ad usare i gas,responsabili di migliaia di morti.So di tutto questo e anche della protezione che il Negus diede ai cittadini italiani invitandoli a rimanere in Etiopia.Non sapevo invece del grande pericolo, la penetrazione dell'Islam che ha conquistato ,con i dollari degli arabi, circa il 40%della popolazione.Ad ogni famiglia che diventa musulmana vengono offerti 3500 dollari che sono tanti in un paese povero come l'Etiopia. Tra l'indifferenza dell'Occidente prosegue l'islamizzazione del pianeta e gli islamici ,a differenza della benevolenza universale dei buddisti e del desiderio di dialogo dei cristiani ,sono degli intolleranti come sosteneva Levi-Strauss.

Francesco Cossiga e l'Avvenire.

Grande personaggio il Presidente ed io mi onoro di aver contribuito con il mio voto,nel 1985, alla sua elezione alla più alta carica dello Stato.Ho molto apprezzato la sua intervista al Corriere della sera sulla triste vicenda Giornale-Avvenire.In questo paese abbiamo adottato un linguaggio da derby e vediamo le forze politiche sempre in violento contrasto come,e spesso più ,dei tifosi di Lazio-Roma o Milan-Inter.Cossiga afferma di aver scritto una lettera al Giornale disapprovando l'attacco al direttore dell'Avvenire,compiendo un gesto nobile poichè nel '91 l'Avvenire ,a rimorchio di Repubblica ,oggi come ieri,chiese le sue dimissioni da Presidente.Cossiga dichiara che delle vicende private non si deve scrivere e questo riguarda sia Berlusconi che Boffo che come direttore del giornale dei vescovi italiani non è meno personaggio pubblico di Berlusconi.Prosegue Cossiga affermando che dal centro destra la Chiesa ha avuto tutto ma deve fare attenzione perchè nel Pdl i cattolici sono in netta minoranza ,così come nel paese.Ma davvero i preti sono così sprovveduti da attaccare Berlusconi e mettere a repentaglio i privilegi di cui godono a differenza che in altri paesi cattolici?Non si è cercato invece di alzare un polverone estivo per coprire uno scandalo molto più grande delle escort ,quello dello IOR,venuto prepotentemente a galla con la pubblicazione di documenti compromettenti per la Chiesa di Roma?