mercoledì 26 agosto 2009

I pentiti delle privatizzazioni.

Durante questa estate, su un quotidiano nazionale, è apparso un articolo,a firma Romano Prodi,nel quale l'ex Presidente ha riconosciuto ,bontà sua ,che nelle privatizzazioni dei grandi enti nazionali qualcosa non aveva funzionato e che se avesse potuto non l'avrebbe rifatte.Meglio tardi che mai.E' stato commesso un grosso errore nello svendere ai privati grandi banche con le quali lo stato poteva controllare l'economia e i gioielli dell'Iri ,svenduti a quattro soldi al capitalismo accattone italiano e non solo.La Sip,con i suoi repentini passaggi di proprietà,era un settore strategico nelle mani dello stato.L'Eni e l'Enel hanno venduto ai privati metà delle loro azioni con la conseguenza che la logica del guadagno ha portato ad un continuo aumento delle tariffe.Bisogna assicurare il guadagno ai proprietari di azioni.Sempre pochi giorni fa un economista di fama,Savona ,è andato oltre e si è chiesto che fine avessero fatto i quasi quattrocentomila miliardi di vecchie lire ottenuti dalle privatizzazioni e che secondo gli autori del misfatto sarebbero serviti per sanare in parte il disavanzo pubblico.In nome e dell'efficienza e del mancato guadagno,si è chiuso lo stabilimento di Bagnoli che assicurava lavoro a circa quindicimila operai e ,cosa più importante ,la speranza di impiego per i figli degli operai stessi .Avrebbero visto un futuro e non sarebbero stati tentati dalla malavita.Se c'era un costo da sostenere questo avrebbe avuto una ricaduta sociale positiva e alla fine la comunità ne avrebbe avuto sicuro vantaggio.Quanti errori in questa seconda repubblica.Quanto silenzio interessato.

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